VENEZIA Aggiornamento covid 19 dalla sede della Protezione Civile di Marghera, conferenza stampa del Presidente Luca Zaia
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I NUMERI: TOTALE TAMPONI 3.043.792, RAPIDI 1.418942 (20103 molecolari e 34535 rapidi nelle ultime 24 ore) percentuale positivi sui tamponi 6,98%, POSITIVI DA INIZIO EPIDEMIA 200.607 (+3817), POSITIVI ATTUALI 94.225 RICOVERATI TOTALI 3317, IN AREA CRITICA 2945 (-6) TERAPIA INTENSIVA 372 (-1). Da qualche giorno i ricoveri sono stabili. DECESSI 5069 (+77) DIMESSI 8935. I ricoverati ordinari sono 7060, in totale in Veneto 9787 persone ricoverate. Posti letto attivi 9787, liberi 4033 su un totale 13.820.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
La nostra colpa è fare tanti tamponi. Non ci è scappata di mano la situazione, nella prima fase abbiamo inventato tutto perché non sapevamo niente del virus, poi abbiamo affinato tutte le tecniche. Il Covid ha attaccato il Nordest, ma la Sanità sta rispondendo. Veneto in area rossa nelle festività natalizie? Aspettate qualche ora e vedrete. Prospettiva arancione? Abbiate la pazienza di attendere le decisioni governative non voglio creare confusione.
SITUAZIONE IN OSPEDALE Forte pressione ospedaliera per questo in conferenza stampa c’è il dottor Paolo Rosi massimo responsabile dell’area critica (terapie intensive), unica persona che ha il termometro in mano in quanto ad urgenza ed emergenza. L’uomo che ha dato vita al 118 in Sierra Leone con 50 ambulanze. DECESSI e CASE DI RIPOSO sono numeri che pesano. Sulla mortalità c’è da dire dell’aspetto della case di riposo, quello che ci inquieta di più. Le misure sono assolutamente importani: 1 tampone ogni 4 giorni agli operatori, ogni 20 giorni agli ospiti, oltre a tutte le restrizioni e al piano di sanità. Mi permetto di far notare che queste mortalità ce lo abbiamo perché il fenomeno RSA è tipico dei nostri territori come non altrove. E’ una categoria a rischio in gruppi organizzati che espone di più. Alcune case di riposo hanno gli stessi operatori che vanno da una all’altra, Il modello RSA del Veneto lo vantano ben poche regioni e’ un momento di civiltà che diventa debolezza. E’ più in sicurezza uno che viene curato da solo a casa che in gruppo. VACCINO Sarà volontario, spero che la copertura sia comunque alta. Abbiamo delle categorie alle quali dobbiamo assolutamente garantire il vaccino, è una questione di vita o di morte, pensate agli anziani.
RIUNIONE CON IL GOVERNO E’ stata importante ecco cosa ho detto io. Noi abbiamo necessità di adottare delle misure. O si chiude la partita o le adottiamo noi. Il periodo è particolare, ogni azione deve essere supportata dai ristori, questo il vantaggio delle misure nazionali. Io penso che avremo a gennaio una congiuntura non molto positiva. Il 7 gennaio dovremo aprire la scuola, iniziare la più grande campagna vaccinale della storia, già a fine dicembre primi di gennaio. Noi ne dovremo fare 194 mila. Il covid non ci avrà abbandonato e avremo anche l’influenza. Se noi arriviamo al 7 gennaio con una situazione dove tutti i fattori si incrociano su un terreno di battaglia devastato non ne veniamo fuori. Il personale per i vaccini è comunque quello della sanità già occupato per il covid e in parte anche per le influenze e cure territoriali. Il tema delle scuole ci impegnerà sul contact tracing. Il tema di valutare che in questo periodo natalizio ci sia la possibilità di pensare restrizioni nazionali o regionali è un tema reale. Noi siamo pronti ad affrontare la partita con il Governo che pensa a restrizioni nazionali. Ci sono milioni di persone che si muoveranno da nord a sud. C’è poi il tema degli operatori da tutelare con ristori reali che non competono alla Regione, noi chiediamo garanzie. Il Governo avrà una sua riflessione interna mentre sto parlando, stasera ci incontreremo di nuovo e ho chiesto una misura che esca tra stasera e domani. Se lo faranno bene altrimenti adotteremo una soluzione regionale, anche le altre Regioni la pensano così. Domani c’è la conferenza Stato-Regioni, la partita se non si chiude stasera si chiude domani. Siamo coscienti che una misura di esordio per il fine settimana dovrà essere adottata.
DOMANDE
PENSA ALLA ZONA ROSSA? Non siamo entrati nello specifico, abbiamo solo fatto l’analisi dei problemi che qualcuno continua a negare, forse gli ospedali sono lontani. Abbiamo l’obbligo di porre una questione reale che di preoccupa. Gli ospedali hanno dei punti di tenuta oltre ai quali non si può andare. Oggi abbiamo 587 persone in terapia intensiva su una norma di poco più di 200. Si guarda alla Germania che a gennaio avrà le curve in discesa per il lockdown da oggi al 10 gennaio.
COSA IPOTIZZA? Stiamo affrontando l’argomento con il Governo le definiremo nelle prossime ore. La base di lavoro è il fine settimana e poi il periodo natalizio. Per ora non introduciamo elementi di nuova confusione. E’ questione di ore poi capiremo la situazione.
RISPETTO ALLE ULTIME SETTIMANE SEMBRA FOLGORATO SULLA VIA DI DAMASCO. DICEVA NON POSSIAMO PERMETTERCI UN LOCKDOWN E HA FATTO UNA BATTAGLIA PER APRIRE LE PISTE DI SCI. ORA PARLA DI MISURE RESTRITTIVE SOSTENUTE, PERCHE’ HA CAMBIATO IDEA? Non è che non abbiamo ben chiara la situazione da qui a giugno capiterà di tutto. Sulle piste di sci chiedevo misure omogenee su tutti i territori. Abbiamo chiaro il tema dell’emergenza è vero che il lockdown non possiamo permettercelo e lo sa anche il Governo che ha creato le fasce colorate, nemmeno la zona rossa è il lockdown dove si puo’ anche uscire dal Comune per comprovati motivi.
PERCHE’ HA CAMBIATO IDEA? L’ANSA BATTE LA NOTIZIA CHE LEI SAREBBE FAVOREVOLE AD UN VENETO IN AREA ROSSA NELLE FESTIVITA’ DI NATALE QUINDI DICA CON CHIAREZZA COSA PENSA L’Ansa non c’era alla riunione, aspettate qualche ora e vedrete.
CI SONO RIGORISTI E APERTURISTI A ROMA LEI IN QUALE SQUADRA? Non è questione di squadra, siamo tra quelli che non vogliono il collasso degli ospedali, a noi le restrizioni servono. In quanto ad area gialla, se stabiliamo le regole del gioco fatte da illustri scienziati quelle vanno rispettate, adesso però non si deve additare la zona gialla, che si aggiustino gli algoritmi che la fase è delicata. Davanti a questa situazione le restrizioni vanno adottate, abbiamo attesa il Governo nazionale per avere certezze sui ristori. Se fossimo in zona arancione comunque ci sarebbero i negozi aperti e la gente dove è oggi per lavoro.
SOFFERENZA DEL PERSONALE SANITARIO, DISAGIO UMANO E PROFESSIONALE E NON SONO POLEMICHE SINDACALI MA DISAGI CHE CI RACCONTANO TUTTI I GIORNI. QUALE SOSTEGNO IN VISTA DI GENNAIO ANCHE IN CONSIDERAZIONE DEI 15MILA VACCINATORI? Venerdi verrà in conferenza la dottoressa Simionato a spiegare la situazione con il resoconto di tutti i bandi che abbiamo fatto per le assunzioni, non c’è mercato. Se qualcuno ha motivo di dire “non è vero” lo dica che lo assumiamo subito. Il problema della ricerca è grande. Il personale sanitario in questo periodo di pressione fisica a psicologica ha tutta la mia solidarietà. I vaccinatori potrebbero arrivare a febbraio inoltrato. Abbiamo già comperato 6 freser per garantire la catena del freddo e siringhe per vaccinare in un paio di settimane 194mila persone. Noi siamo pronti
SI PUO’ DIRE CHE IL COVID STA COLPENDO PIU’ PESANTEMENTE OGGI RISPETTO A MARZO? Purtroppo questa è una lettura di pochi. Passa il concetto che il covid si può governare. Io a marzo parlavo della Lombardia che ha avuto una sventolata di virus da paura. Le misure messe in campo permettono alla sanità di rispondere. Se avessimo avuto questo carico a marzo che eravamo gracili e deboli non avremo tenuto.
IL VENETO E’ ORGANIZZATO PER LA VACCINAZIONE Quello che è dato a sapere è che Ema dovrebbe dare il parere al 21 dicembre, poi si scaricano i vaccini anche in Veneto e si inizia, noi siamo pronti. La dottoressa Russo ha coordinato la fase, siamo pronti a partire. Abbiamo le RSA che sono un problema con il covid per gli assembramenti di anziani più esposti, avendole però riusciamo ad entrare e vaccinare molti anziani in gruppo.
PERCHE’ QUESTO TIRA-MOLLA? Lunedi ho detto bisogna provvedere a restrizioni, nel pomeriggio è partito il dibattito governativo. Il giorno dopo ho detto meglio una restrizione nazionale con i ristori. Noi abbiamo adottato restrizioni che non erano previsti da DPCM come i clienti per metro quadrato o la struttura delle medie superfici di vendita ed è nato il dibattito sui ristori. Oggi ho detto che non arrivo a sabato senza soluzioni, siamo pronti a provvedere autonomamente. Non è un tira molla ma un fatto di tutela estrema.
PROSPETTIVA ARANCIONE? Abbiate la pazienza di attendere le decisioni governative non voglio creare confusione. Il mondo è spaccato a metà in quanto a possibili scelte mentre gli ospedali vanno al collasso.
SE L’INCIDENZA DEI VENETI CHE DOVREBBERO VACCINARSI FOSSE VASTA? Spero che la copertura vaccinale sia tale da raggiungere l’immunità di gregge.
CAMPAGNE FORMATIVE? Ci stiamo pensando.
IL DOTTOR PAOLO ROSI
Ad oggi in Veneto abbiamo 640 letti attivi.Altro che numero farlocchi abbiamo 1000 terapie intensive non sono attivate tutte e perché significherebbe bloccare ogni altra attività.Il lavoro del personale è mostruoso e per periodi molto lunghi.
Dal 5 maggio primo piano emergenza ospedaliero, si parte dalla dotazione ordinaria di oltre 500 terapia intensive stabili a cui si aggiungono altri 191 posti letto (che non è solo ventilazione ma monitoraggio e assistenza) pronti per accogliere pazienti. Altri 90 posti sono riconvertibili, sono in magazzino e vengono installati in 24-36 ore in locali dove le attività sono sospese. Arriviamo a 840 letti attivi, erano poco più di 700 nella prima fase. Passo successivo a giugno con l’innalzamento a 14 posti letto per 1000 abitanti con 211 posti letto in più e con ampliamento di organico. Ad agosto considerato che il piano Arcuri non trovava realizzazione nuova delibera con piano emergenziale per l’autunno: 191 creu, 90 riconvertibili e 160 dalla riconversione dei sub intensive attrezzati in modo diverso con ventilatori da terapia intensiva, questi letti sono attrezzati anche per pazienti gravi. Con questi 160 arriviamo a 1000 e diciamo anche dove li mettiamo ospedale per ospedale. A settembre sono stati indicati due obiettivi: raggiungere le disponibilità di tutte le attrezzature per attivare tutti i letti, si chiede anche come si attivano questi letti, cioè dove si mettono e con quale personale per i letti aggiuntivi. Abbiamo letto per letto la planimetria con la numerazione e il dettaglio dei tempi sull’entrata dell’attività. Oggi non sono attivi 1000 letti altrimenti si bloccherebbe intere attività. Sono quindi letti attivabili. Ci sono Ulss che hanno attivato il 100% dei riconvertibili. Lavoriamo su un modello che cresce in base alla richiesta. Ad oggi in Veneto abbiamo 640 letti attivi.
RICOVERATI Ci sono province stabili, altre meno. I Posti letto sono stabili non perché non ci siano ingressi, ma perché le uscite compensano le entrate, molti escono purtroppo morti altri con gravi danni patologici. Ogni giorno ricoveriamo con grande sforzo 20-30 persone. MORTALITA’ Rispetto a marzo i pazienti sono più gravi che spiega l’altra mortalità. Il 10% dei morti ha meno di 70 anni. Puo’ sembrare poco ma il 10% di 5000 fa 500 persone morte di queste molte in perfetta salute non con patologie pregresse. Nella seconda fase abbiamo ricoverato molti più pazienti rispetto a marzo e per un periodo molto più lungo con carichi di lavoro per il personale molto pesanti.
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