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VENEZIA Dopo la flessione registrata a inizio anno, il bilancio occupazionale torna a mostrarsi positivo in Veneto grazie ai risultati registrati nel mese di febbraio, trainati da un nuovo rafforzamento dei contratti a tempo indeterminato e dall’andamento positivo di alcuni comparti. A incidere sono tuttavia soprattutto l’incremento delle trasformazioni di contratti a termine, a conferma di una minore dinamicità del mercato del lavoro, e la riduzione delle cessazioni, complice anche il possibile ricorso alla cassa integrazione in alcuni ambiti settoriali. Il saldo dei primi due mesi dell’anno è pari a +10.800 posizioni di lavoro dipendente, confermando la crescita dei posti di lavoro, seppure su ritmi più bassi rispetto a quelli mostrati nell’ultimo biennio. Persistono difficoltà in alcuni ambiti del manifatturiero locale, tra i quali l’occhialeria, che vanno ricondotte sia ad un effetto normalizzazione del trend di crescita osservato nel periodo post-pandemico, sia alla flessione dell’attività produttiva registrata più di recente in alcuni comparti. Andamenti positivi si registrano invece nell’edilizia, nell’industria alimentare, nel metalmeccanico e, dopo il calo di gennaio, anche nei servizi turistici.
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