VENEZIANO MUORE A PASSO GIAU SBALZATO DALLA MOTO
COLLE SANTA LUCIA Esce di strada con la sua moto mentre scende da Passo Giau al chilometro 15, 400. Un volo mortale tra alberi e ripidi pendii. Scendendo con un gruppo di amici da Passo Giau verso Selva di Cadore, un biker ha perso il controllo della moto ed è finito contro il guardrail. Nell’urto, la motocicletta è rimasta sulla carreggiata, mentre l’uomo, Daniele Pandrin, residente a Pianiga (Ve), è stato sbalzato al di là, finendo nella ripida scarpata. Alle 16.45 circa un automobilista che aveva assistito all’incidente ha dato l’allarme al 118, che ha inviato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, allertando il Soccorso alpino della Val Fiorentina e di Cortina. Sbarcato con un verricello poco sotto la strada, il tecnico di elisoccorso ha iniziato a scendere e a cercare l’uomo, aiutato subito da un soccorritore e dal personale di un”ambulanza sopraggiunta e poi dagli altri soccorritori aggiuntisi assieme al Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina e ai Vigili del fuoco. Purtroppo dopo una lunga perlustrazione è stato rinvenuto il corpo senza vita del motocliclista, ruzzolato per un centinaio di metri e finito in una pozza d’acqua formata da una cascata del torrente Codalonga, 100 metri più sotto. Una volta constato il decesso da parte del medico dell’eliambulanza, la salma è stata ricomposta, imbarellata e trasportata a spalla dai soccorritori fino alla strada per essere affidata al carro funebre. Sul luogo dell’incidente stavano anche arrivando i tecnici forristi del Soccorso alpino e speleologico Veneto.
LOTTA PER LA VITA UN BOLOGNESE FINITO FUORI STRADA CON LA SUA MOTO
CORTINA D’AMPEZZO Grave incidente lungo la 48 delle Dolomiti in località Pocol, Probabilmente per una malore il bolognese A.R. di 59 anni ha perso il controllo della Bmw 1200 cadendo rovinosamente sull’asfalto. L’uomo è stato elitrasportato dal Suem al Cà Foncello di Treviso, ieri sera la sue condizioni erano molto gravi. Rilievi dei Carabinieri di San Vito.
IMPEGNATIVO INTERVENTO L’ALTRA NOTTE, FINO ALLE 8 DEL MATTINO
AURONZO Il Soccorso alpino di Auronzo e di San Vito di Cadore sono stati impegnati sabato notte nell’intervento di ricerca e recupero di un escursionista inglese di 24 anni. Qualche minuto prima delle 21, ieri sera le squadre sono stati attivate dal 118 in seguito alla chiamata della proprietaria di un albergo, contattata dal ragazzo che era stato suo ospite la notte precedente e che in quel momento si trovava in difficoltà sulla Cengia del Doge, impossibilitato a proseguire o a tornare indietro. Quando i soccorritori hanno provato a richiamare il giovane per cercare di geolocalizzarlo o avere maggiori dettagli sul luogo, il cellulare si era però spento. Fortunatamente l’escursionista aveva descritto alla perfezione all’albergatrice l’itinerario che avrebbe intrapreso. Arrivato da Sagron del Mis a Borca di Cadore, il giovane era salito al Rifugio San Marco, chiuso in questi giorni, dove erano presenti tuttavia i gestori che lo avevano visto passare alle 16 circa. Arrivato a Forcella Grande, la sua intenzione era quella di passare sulla cengia che attraversa il Corno del Doge e dirigersi al Bivacco Voltolina per dormire. Una squadra è quindi partita a piedi da Auronzo e una con gli sci d’alpinismo da San Vito di Cadore – 10 tecnici in totale – per ritrovarsi all’altezza della cengia attorno alle 23. I soccorritori hanno quindi trovato sui cumuli di neve le impronte degli scarponi del ragazzo e si sono divisi nel tentativo di individuarlo, finché in tre lo hanno rintracciato e raggiunto a circa 2100 metri di quota, dopo aver superato alcuni tratti più esposti con corde fisse. Il giovane, non attrezzato alpinisticamente e senza luce, dopo aver sbagliato l’ingresso della cengia aveva proseguito tra mughi e ghiaioni, costretto però a bloccarsi per il rischio di procedere con neve e strapiombi sotto di sé. Stava bene, pur stanco e infreddolito. Dato che le condizioni per rientrare sarebbero state oggettivamente pericolose, è stato deciso di attendere le prime luci. Così tutte le squadre si sono fermate nei vari punti in cui si trovavano. Appena ha fatto giorno, alle 6 il Pelikan di Bressanone ha provveduto a recuperare il ragazzo e i tre soccorritori rimasti con lui, imbarcandoli con il verricello per poi trasportarli a Palus San Marco. Il resto delle squadre è rientrato a piedi. L’intervento si è concluso alle 8 di ieri mattina .
Poiché in quota la neve è ancora abbondante e le condizioni invernali, invitiamo alla prudenza, a dotarsi in ogni caso dell’opportuna attrezzatura, di ramponi e piccozze, e a muoversi in determinati ambienti se adeguatamente preparati.
SI ROVESCIA COL TRATTORE
SAN VITO DI CADORE Attorno alle 11 di ieri mattina la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di San Vito di Cadore per un incidente col trattore in località Zoppa, non distante dal cimitero. Mentre stava risalendo una stradina con trattore e rimorchio, forse per un guasto, il mezzo ha iniziato a indietreggiare fino a rovesciarsi e l’uomo alla guida, un quarantanovenne di San Vito di Cadore (BL), è stato sbalzato a terra riportando un possibile trauma al costato e al bacino. Sul posto – era presente anche la moglie – è arrivata una squadra di soccorritori che ha stabilizzato l’infortunato, lo ha caricato in barella e trasportato a spalla per un centinaio di metri nel punto del prato dove è potuta avvicinarsi l’ambulanza della Croce bianca, partita poi in direzione dell’ospedale di Belluno.