di RENATO BONA
Giusto vent’anni fa, nel novembre 2001, il Gal 2 (Gruppo di azione locale) Prealpi e Dolomiti Bellunesi e Feltrine stampava con Duk edizioni, con la partecipazione della Comunità montana Val Belluna , di Regione Veneto e Provincia di Belluno, la serie “Atlante dei capitelli, cappelle, edicole, con piani di restauro e conservazione” nell’ambito del programma regionale Leader II. Proponiamo qui di seguito una sintesi-inventario e catalogo del patrimonio esistente nella realtà comunale di Sedico premettendo che il gruppo di lavoro era coordinato dall’architetto Renato Da Re e composto dall’architetto Lio Parcianello, dallo storico locale Gianni De Vecchi per le ricerche storiche di Sedico e Sospirolo e da Michele Buoso per le ricerche storiche di Limana (comune interessato anche al recupero della “Via Crucis”). La pubblicazione era impreziosita dalle cartografie della casa editrice Tabacco. In apertura si spiegava che “L’incarico affidato dalla “Val Belluna” ha contemplato lo svolgimento di attività di inventariazione, catalogazione, schedatura delle testimonianze minori (capitelli, cappelle, edicole, immagini, eccetera) del patrimonio pittorico-figurativo ed architettonico compreso nell’ambito territoriale dei comuni di Limana, Sedico e Sospirolo”. E si sottolineava che “La pubblicazione descrive le attività ed i risultati conseguiti e costituisce documento di sintesi dei risultati delle analisi svolte e della catalogazione”. Lungimirante, ad avviso di chi stende queste note, l’idea di raccogliere, censire e schedare un patrimonio che fa parte di una storia comune e che una volta scomparso, distrutto o disperso non può essere recuperato e che, sempre per dirla con gli autori del pregevole lavoro, è premessa per “una conservazione efficace, oltre che per una sensibilizzazione diversa o addirittura una riscoperta delle testimoniane più antiche” che “permette di elevare ad oggetto di storia sentimenti e mentalità, espressioni di una cultura popolare ricca di valori distinti ma non distinguibili o separabili dalla cultura dotta con cui si intrecciano”. Va poi ricordato che identificazione e catalogazione degli oggetti hanno permesso di individuare sul territorio alcuni percorsi di visita che potranno costituire una nuova propizia occasione di fruizione del patrimonio storico-artistico ed architettonico e dunque contribuire a stimolare una sua manutenzione costante e capillare. E veniamo alla realtà di Sedico nel cui territorio lo studio ha rilevato lungo due itinerari, uno nella parte bassa del comune, l’altro nella parte alta, la presenza di 26 oggetti fra capitelli, edicole, ed altari (“tarioi”). Il primo, che parte da Sedico per concludersi a Carmegn, ai confini con Belluno, raccoglie 10 capitelli, 4 nicchie, altrettanti tra altarioli e croci e interessa: Landris, Seghe di Villa, Villa, Meli, Bribano, Bribanet, Villabrosa, Longano, Maieran, Gresal, Roncada, Noal, Roe Alte, Poian, Roe Basse, Prapavei, Boscon e appunto Carmegn. E propone, ad arricchire l’offerta turistico-culturale, le residenze nobiliari di Landris, villa Patt, villa Crotta, diverse chiese e chiesette, nuclei e borghi rurali, il castelliere di Noal. Il secondo itinerario prende il via da Peron per concludersi a Barp, sempre ai confini con il Comune di Belluno, e raccoglie 8 oggetti: 6 capitelli, una nicchia ed un altarino interessando Peron, Casate, Passo Cervo, Bolago, Libano e Barp. Lungo questo itinerario vi sono due tra le più importanti testimonianze architettoniche rilevate, anche per dimensione, tanto che – si può leggere – non sarebbe azzardato catalogarle fra le cappelle: si tratta del capitello della Madonna “de la Son” (o Madonna di Pescul), nella località Passo Cervo sopra Peron e del capitello della Madonna del Carmine a Libano. Renato Da Re e colleghi del gruppo di lavoro precisano quindi come “il percorso si caratterizza per le particolari caratteristiche del paesaggio, ai piedi del monte Peron, per le sue vedute panoramiche (la Certosa di Vedana sull’altra sponda del Cordevole) ed i paesaggi della Val Belluna che si godono dai dintorni di Libano”. E poi evidenziano come “la maggior parte dei capitelli, edicole e immagini sacre, è dedicata a Sant’Antonio da Padova, alla Madonna (nelle sue varie rappresentazioni) ed alCristo il cui culto è associato principalmente alle croci e agli altarioli ma non è infrequente trovare anche nei capitelli un’immagine del Cristo o una croce”. Interessante pure la devozione a santi particolari e citano in proposito la Santissima Trinità nel capitello di San Zenon, Santa Barbara protettrice dei minatori (di cui si segnala la presenza a Sedico e Sospirolo, in ricordo dei tanti minatori che da questi paesi emigrarono decenni orsono). Significativa, anche per Sedico, l’influenza della Certosa di Vedana “i cui frati hanno contribuito ad erigere più di un capitello, per i quali hanno donato spesso statue e immagini sacre”. Ed ecco di seguito le “offerte” di Sedico: Landris, capitello di Vincenzo Pagnussat (su progetto di don Angelo Fiori fratello di mons. Luigi, allora parroco di Sedico), degli anni ’30; località La Merica: “Madonna con Bambino, altare 60 x 230 con croci in legno, è curato da Quinto Bristot; località Roncada della frazione Roe Alte: altare intitolato “Al Cristo” di proprietà della famiglia Pavan, costruito nel 1992 da un anziano artista di Livinallongo; frazione Villa: capitello Case Tibolla, costruito nel 1983, in discrete condizioni; va ricordato che un primo elemento devozionale (Crocefisso in acacia) fu eretto agli inizi del ‘900 per grazia ricevuta; successivamente il Crocefisso venne collocato in un altare di legno e nel 1952-53 al suo posto fu costruito un capitello, spostato nel 1983 col concorso della gente; frazione Meli: capitello “Madonna addolorata”, costruito nel primo dopoguerra dal Genio civile di Belluno in sostituzione dell’esistente, più piccolo, demolito per allargare la strada. La tradizione vuole che dovesse proteggere i bambini della frazione dai pericoli della strada; vi arde sempre un lume e vi si recita il rosario nel mese di maggio; frazione Villa Brosa, capitello della famiglia Dalla Vedova, eretto sul fondo Caviola (Calzolai) con la partecipazione di tutti gli abitanti; pare che la costruzione sia legata ad un periodo di particolare carestia o grande epidemia; è in buone condizioni; sul retro è incisa la scritta: “Maggio 1933”; frazione Maieran: nicchia intitolata “Al Cristo” pure in buone condizioni; non ci sono notizie sulle origini; frazione Seghe di Villa, nicchia del XVII secolo in mediocre stato con statua in legno di Sant’Antonio, è inserita nella parete meridionale di un rustico; stessa località: capitello del 1999 in buone condizioni intitolato a Maria, con scritta: “O Maria, su queste pietre che sostenevano le antiche segherie noi abitanti di Seghe di Villa ci affidiamo a te con le nostre famiglie e il nostro lavoro 1999”; Roe Alte, capitello di Sant’Antonio, degli anni ‘20, in discreto stato con scritta per grazia ricevuta nella prima guerra mondiale da un soldato uscito illeso dal ribaltamento di un carro militare carico di viveri; ancora Roe Alte, via Col Visentin: nicchia realizzata da Serafino Roldo nel 1950, assieme alla casa costruita dal cav. Serafino Roldo, in discreto stato; via Montebello: capitello di Sant’Antonio da Padova della famiglia Roldo costruito all’inizio del ‘900, in discrete condizioni; frazione Libano strada per Tisoi: capitello di inizio ‘900, autore Ambrogio Rosso contadino del posto, è dedicato alla Madonna del Carmine o”de la son”, in buono stato; la Madonna del Carmine è da sempre oggetto di profonda venerazione e devozione e veniva invocata da persone che giungevano a piedi anche da altri paesi e che le attribuivano il potere di guarire dall’insonnia. Proseguiamo: frazione Barp, località Chius: altare intitolato “Al Cristo” del 1999, in buono stato, costruito dal proprietario della vicina abitazione; frazione Bolago: nicchia di fine XIX secolo, in discrete condizioni, probabilmente realizzata da Carlo Bernard, nonno dell’attuale proprietario; il Cristo ligneo fu donato con la grata dai frati di Vedana; la gente del posto in passato vi si fermava per pregare; Bolago, località ai Casanova: capitello intitolato “Al Cristo” realizzato da “Nani” Fant nel 1982 per conto di Pietro Casanova; Peron, località Pescul: capitello del XVIII secolo in buono stato; la pala raffigura la Vergine di Loreto e due persone che lavano i piedi ad un viandante con le sembianze di Gesù; ancora Peron, località Scalette: capitello della Madonna autore Viezzer nel 1947-48 in discrete condizioni, costruito per il ritorno dei giovani figli dalla seconda guerra mondiale; frazione Carmegn: capitello a 4 edicole del XVI secolo, proprietà della famiglia Giacpmini, in discrete condizioni: vi erano collocate le statue di San Pietro, Sant’Antonio, della Madonna, poi trafugate; Peron, via Gramsci: capitello realizzato nel 1938 da Davide Balzan, in buono stato; costruito ad iniziativa di Amalia Poffa e Lucia De Pellegrin; Peron, via Gramsci: capitello del 1972 in buono stato costruito Erminio Viezzer, con Crocefisso in legno e Cristo in bronzo; Boscon: altare di Aldo Roldo, del 1987, in discrete condizioni con Crocefisso in legno donato da don Piero Bez, all’epoca parroco di Soverzene; frazione Prapavei: altare del XVIII secolo, in discrete condizioni con Crocefisso in legno del 1990; Carmegn: nicchia privata in mediocri condizioni, realizzata da Zoe Mellame Mamcuso nel 1940 con quadro raffigurante il Cristo; ancora Carmegn, località Solfore: capitello del 1961 in buono stato con statua della Madonna di Lourdes, costruito da Francesco De Col; Roe Basse: capitello dedicato a Santa Barbara; Roe Alte via Montebello: capitello privato di Angelo Roldo, dedicato a sant’Antonio da Padova, in discrete condizioni con originale urna laterale dove è stata murata una bottiglia con uno scritto di Luigi Da Rold; ricostruito negli anni ’60; Roe Alte via Col Visentin: nicchia di Sant’Antonio da Padova, in discrete condizioni realizzata nel 1950 con la casa del cav. Serafino Roldo.
NELLE FOTO (riproduzioni Dalla pubblicazione-guida del Gal): capitelli, cappelle ed edicole di Landris, Tibolla, Seghe, Roe, Carmegn, Prapavei, Boscon, Peron, Bolago.