FELTRE L’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona e l’Amministrazione del Comune di Borgo Valbelluna hanno trovato in via preliminare un accordo transattivo in ordine alla vertenza che riguarda le partite economiche relative all’anno 2018 e ai primi tre mesi dell’esercizio 2019. Come noto, il contenzioso era sorto con l’allora comune di Lentiai, poi confluito nella nuova municipalità della Sinistra Piave, in ordine ad alcune divergenze di valutazione e computo sullo sbilancio ordinario e sulle misure compensative relative alla sicurezza antincendio durante i lavori di ampliamento della Casa di Riposo “Ettore e Rosa Mione” di Lentiai, la cui gestione era stata affidata all’Azienda Feltrina nel 2012 ed era giunta poi, con alcune proroghe, sino al 31 marzo 2019. Con l’accordo transattivo già approvato in sede di bozza dalla Consortile dell’Azienda Feltrina lo scorso 15 aprile e che passerà al vaglio del Consiglio Comunale di Borgo Valbelluna il prossimo 28 aprile, il Comune della Sinistra Piave si obbliga a corrispondere all’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona la somma complessiva di 383.500 euro, che verranno pagati per la quota del 60% entro il 31 maggio 2020 e per il restante 40% entro il 31 luglio 2020. Tale cifra risulta decurtata di circa 60 mila euro rispetto a quanto inizialmente richiesto dalla stessa Azienda Feltrina. “Le parti, – commentano Paolo Perenzin, Presidente dell’Assemblea consortile dell’Azienda feltrina servizi alla persona e Stefano Cesa, Sindaco di Borgo Valbelluna, firmatari dell’accordo – hanno ritenuto opportuno e conveniente giungere all’accordo in oggetto al fine di evitare alle Amministrazioni coinvolte il pagamento delle spese giudiziarie (onorari di causa, spese di giudizio, interessi legali e rivalutazione monetaria) che si sarebbero annunciate particolarmente onerose, stante il rilevante grado di complessità della controversia. L’esborso a cui gli Enti sarebbero andati incontro per la vertenza giudiziaria, i tempi certamente non brevi per la definizione della causa e lo stato di incertezza che ne sarebbe derivato, con grave pregiudizio per una corretta programmazione dell’attività futura, – sottolineano Perenzin e Cesa – ci hanno fatto propendere per l’accordo in oggetto, che mette la parola “fine” ad una controversia che perdura oramai da alcuni anni. Siamo consapevoli, concludono i due primi cittadini, che oggi più che mai, stante anche la difficile situazione in atto, occorra guardare al futuro con uno spirito di rinnovata collaborazione tra territori e municipalità, nell’interesse primario dei nostri cittadini e per il bene dei servizi che siamo chiamati a rendere loro”.