BELLUNO Un quarantenne di Belluno è in carcere a Baldenich, vi resterà per 3 anni e 2 mesi per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni in famiglia. L’uomo A.C. (le iniziali) è stato arrestato dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Belluno.
LA VICENDA
Tutto ha inizio nell’agosto di quattro anni fa quando una donna, trentenne e convivente dell’uomo, si presenta al Comando dei Carabinieri con un occhio tumefatto, intenzionata a denunciare A.C. per il gesto violento. Gli uomini del Nucleo Investigativo dedicano tempo e attenzione al caso, negli approfondimenti successi il quadro si delinea: almeno dal 2015 la donna subisce dal convivente violenze di vario genere (schiaffi, pizzicotti, calci), offese di tutti i tipi, controlli sul posto di lavoro e sul telefono, privazione dell’autonomia economica e decisionale, minacce di togliergli i figli minorenni e sbatterla oltre le mura di casa.
RECIDIVO
Dopo la denuncia l’uomo insiste, il mese successivo altri due episodi violenti, la donna viene sbattuta più volte con il volto contro il muro, presa a pugni come conferma un referto medico (10 giorni di prognosi) oltre a immancabili insulti, oltraggiosi sputi e atti sessuali per nulla graditi.
LE INDAGINI
I Carabinieri del Nucleo Investigativo portano sul tavolo del Giudice per le Indagini Preliminari un’esauriente e drammatica documentazione, e dal Tribunale il primo provvedimento nei confronti dell’uomo: misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare.
LA SENTENZA
L’iter processuale è arrivato alla sentenza definitiva, il terzo grado (Cassazione) con la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione. Pesanti le pene accessorie: decadenza perpetua della potestà genitoriale, interdizione perpetua dall’esercizio di tutela e curatela, perdita dei diritti agli alimenti, interdizione perpetua da una professione e arte, esclusione dalla successione della persona offesa e dai pubblici uffici.