BELLUNO Supposto miracolo del 26 maggio 1876 con una bimba di 8 anni di Zoppè di Cadore guarita dalla poliomielite Sono undici a Visome, frazione del Comune di Belluno, oltre alla parrocchiale della Beata Vergine di Caravaggio, le chiese prese in considerazione da Vincenzo Caputo nel suo libro “Belluno. Uno sguardo a centoquindici chiese” realizzato nel novembre del 2012 ad iniziativa dell’Ibrsc, Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali diretto dal prof. don Sergio Sacco, e stampato dalla bellunese tipografia Piave. Per cenni architettonici, Caputo si è avvalso della preziosa collaborazione di Roberto Reolon. La parrocchiale (dal 1950) occupa lo spazio dove esisteva la chiesa intitolata a Sant’Andrea, citata nel 1394 e quindi demolita. All’interno dipinti murali di Girolamo Moech (1792-1857) raffigurano la vita della Madonna; presenti anche opere di: Antonio Gabrieli, secolo XVIII, Antonio Cesa, XVI, Angelo Majer (1865-11913), Michele Saponaro (1946), Ludovico Sergnano, XVIII. Viene precisato che “Dopo la costruzione della chiesa nel 1830, il vescovo di Belluno concesse all’arciprete di Castion, sotto la cui giurisdizione si trovava Visome, di benedirla e di dedicarla alla Madonna di Caravaggio. Già nel 1824 le autorità di Belluno decisero di dichiarare il 26 maggio, ricorrenza della Beata Vergine, giorno di festa per l’intera città”. Una curiosità: “Dopo che circolavano voci su miracoli e grazie particolari concesse dalla Madonna ai fedeli che frequentavano numerosi la chiesa, provenienti da diversi luoghi e non solo dalla Valbelluna, il 26 maggio 1876 avvenne un fatto clamoroso: una bambina di Zoppè di Cadore, di 8 anni, Maria Maddalena Bortot, poliomielitica ed incapace di camminare, dopo aver assistito alla messa tornò guarita a casa, facendo tutto il viaggio a piedi. Dopo alcuni anni si fece suora con il nome di suor Iolanda e morì a Verona nel 1904”. Nulla si sa a proposito di eventuali pratiche per il riconoscimento ufficiale del miracolo! A sua volta Reolon precisa fra l’altro che la chiesa di Visome è “monumentale edificio neoclassico con la facciata principale racchiusa da due torri maestose, cilindriche, di differente altezza: quella di sinistra più alta per effetto della cella campanaria composta da 5 larghe feritoie e con balaustra a cuspide conica, quella di destra tronca all’imposta del tetto, è merlata…”. San Carlo Borromeo a Rivamaor: chiesetta in bellissima località rurale, già facente parte della villa Pagani poi De Lago e Nora (quest’ultima la donò alla Parrocchia nel 1989). L’origine è documentata solo dal 1637 quando il nobile Agostino Pagani la restaurò ma verosimilmente è più antica. Era dedicata al Santo Nome di Gesù e poi prese l’attuale denominazione. All’intero un crocifisso in legno di Val Gardena, statua della Madonna e quadro di San Carlo Borromeo proveniente dalla parrocchiale di Castion. Queste opere vi furono collocate in occasione della ristrutturazione con benedizione il 3 novembre 1991, vigilia della ricorrenza del Santo, ad opera del vescovo Maffeo Ducoli, assistito dal segretario, l’attuale rettore del Seminario Gregoriano mons. Giorgio Lise che nella foto vediamo anche con l’autore del libro, Vincenzo Caputo. Chiesa di San Pellegrino nella località omonima. Privata, fu edificata ad inizio del ‘500 da Giuseppe Sacello. La vicina villa e la vasta proprietà terriera passarono alla famiglia Buzzati-Traverso nel 1811. All’interno un altare con pala di Pompeo Frigimelica (1602-1669) raffigurante la Vergine con Bambino e Santi fra i quali Pellegrino. Nove lunette raffigurano la vita del Santo titolare; sono di autore ottocentesco ignoto. Nella chiesa erano conservate le ceneri dello scrittore Dino Buzzati (1906-1972). Così Reolon: “Originale ed unica nel suo genere… costituisce un pregevole riferimento alla periferia della città per chi proviene da Feltre per la Sinistra Piave… Le straordinarie caratteristiche di questo edificio, con la sua colorazione di rosso veneziano, sono le varie e differenti prospettive che offre”. Chiesa di san Giuseppe a Le Volpere-Piai. Anche questa è privata, ora di proprietà Angelini, fa parte della Villa Coraulo edificata fra il 1687 ed il 1703 in un luogo rimasto ancora solitario. Sull’altare una pala raffigura san Giuseppe che presenta il Bambino a Dio Padre, mentre la Madonna intercede per il donatore, il nobile Giuseppe Coraulo (opera del XVIII secolo). Chiesa di san Benedetto nella frazione Cor; accanto al luogo dove sorgeva un castello, forse bizantino, ora scomparso, una chiesetta esisteva nel 1197 poco distante dall’attuale, citata nel 1394; più volte rifatta, l’aspetto attuale risale al 1892. La pala d’altare presenta san Benedetto fra i santi Giovanni Battista ed Agnese. Chiesa di san Martino di Tours a Castoi. E’ citata in un testamento del 1329; l’aspetto attuale risale al ‘600. All’interno l’altare maggiore ha una tela con il Santo Patrono, opera di Pietro Cortellezzi (1953); l’altare laterale custodisce una statua della Vergine con Bambino, di Osvaldo Moroder (1960) mentre il paliotto è opera recente della pittrice bellunese Brunetta Cornaviera. Per Reolon, questa chiesetta frazionale presenta “un insolito orientamento dell’altare a sud e l’ingresso principale a nord, nella piccola piazzetta che funge da sagrato”. Chiesa di san Carlo Borromeo a Crede, splendida, solitaria e pianeggiante località bellunese; la chiesa del ‘600 fa parte di una villa realizzata dal vescovo Giulio Berlendis (1653-1693); restaurata ed ampliata nel 1893. Sull’altare una tela del pittore Giovanni Fossa del 1684 con la Sacra Conversazione con Santi e ritratto del vescovo Berlendis. Ed eccoci alla Chiesa di san Giuseppe Artigiano, a Piandelmonte. E’ stata costruita nel 1958. Sul campanile, in sostituzione delle campane vi era una statua di san Michele arcangelo realizzata da Gino Casanova nel 1959, attualmente collocata all’interno. E’ stata parrocchiale dal 1959 al 1986). Sull’altare una tavola della Cornaviera propone san Giuseppe artigiano. Proveniente dalla chiesa di Tassei una Madonna in trono fra i santi Gottardo e Sebastiano, di ignoto del XVI secolo. Chiesa di san Michele arcangelo a Tassei. Venne costruita tra il 1820 e il 1823, restaurata ed ampliata dopo il terremoto del 1873. Il campanile è del 1927. Un dipinto forse del XVI secolo che raffigura la Madonna in trono fra i santi Gottardo e Sebastiano, è stato spostato nella chiesa di Piandelmonte, sostituito da una raffigurazione della Madonna con Bimbo, san Gottardo e san Michele. Chiesa di Santa Libera a Tassei-Sambuga. In zona boschiva alle pendici del col Visentin risale al XVIII-XIX secolo, è stata restaurata verso la fine del 1800 (Luigi De Barba). Un tempo era riferimento devozionale delle puerpere. In luogo della pala d’altare una statua di santa Libera. Chiesa della Beata Vergine a Ronce. Cappella provvisoria sopra una teleferica, presenta un vano absidale a strapiombo sulla valle sottostante. Prima messa celebrata nel 1956. All’esterno un bassorilievo della Madonna con Gesù Bambino, opera di Gino Casanova (1960 circa); sull’altare statua lignea della Madonna del Divino amore, con Bimbo; dipinti raffiguranti Angeli e ancora Madonna con Bimbo. Infine Chiesa di santa Lucia a Cet. Esisteva già nel 1394; il campanile è del 1637. Interno con il trittico del ‘400, di particolare rilievo, opera di Matteo Cesa, con Madonna, santa Lucia e san Sebastiano; un medaglione dipinto ad olio con la Santa è stato realizzato da Antonio Gabrieli (1694-1788); una scultura lignea del ‘600 presenta Cristo morto ed è attribuita all’altarista Auregne mentre la pala che raffigurava la Vergine con Bimbo in gloria e due santi titolari Pietro Alcantara e Santa Teresa d’Avila venne trafugata anni addietro. La Via Crucis è del pittore Pietro Cortellezzi.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro dell’Ibrsc): la parrocchiale di Visome; la chiesa di san Carlo Borromeo; il vescovo Maffeo Ducoli dopo la benedizione di questo edificio sacro: al centro mons. Giorgio Lise, a destra l’autore del volume Vincenzo Caputo; di seguito le chiese di san Pellegrino, di san Giuseppe a Le Volpere-Piai, di san Benedetto a Cor, di san Martino di Tours a Castoi, di San Carlo Borromeo a Crede, di san Giuseppe artigiano a Piandelmonte, di san Michele arcangelo e Gottardo a Tassei, di santa Libera a Tassei-Sambuga, della Beata Vergine a Ronce, di santa Lucia a Cet.