La montagna è di chi la abita, di chi la vive e di chi vi opera.
BELLUNO L’associazione Vivaio Dolomiti ha partecipato con propri iscritti residenti in Nevegal alla conferenza proposta da Alpe e Comune. “La fotocopia di tutte quelle fatte gli anni precedenti. Invocare la politica quando la politica è seduta al tavolo ha pure un risvolto tragicomico”. E’ la prima conclusione a cui giunge Vivaio Dolomiti, ironicamente vista la mancanza di idee e progetti invita a risparmiare soldi per investirli in cimiteri alla condizione che venga almeno mandato un parroco per l’estrema unzione. “L’amministrazione – continua Vivaio Dolomiti – propone un cartello di benvenuto e l’asfaltatura del parcheggio dietro il piazzale. Visto e considerato che dal Nevegal scende 1 milione di euro ogni anno fa ridere la proposta d’investimento”. Vivaio Dolomiti pare invece di non gradire l’associazione Belluno Alpina affermando di non conoscere gli appartenenti se non per nome un paio di persone. Tra le proposte contenute nella nota di Vivaio l’invisto ad ascoltare gli operatori che il Nevegal lo vivono e di lavorano, oppure amara conclusione l’altro invito: dichiarare, assumendosi le responsabilità, che il Nevegal va chiuso senza prolungare un’agonia priva di progetti.
FOTO ARCHIVIO, Remo-Sernagiotto-e-i-rappresentanti-di-Vivaio-Dolomiti.
GLI OPERATORI ECONOMICI DEL NEVEGAL
Da mesi chiediamo un incontro con il sindaco per confrontarci e proporre le nostre soluzioni per il Nevegal. Ci ritroviamo che viene fatta una conferenza stampa fra l’Alpe e l’amministrazione senza nemmeno coinvolgerci. Troviamo singolare che quando dobbiamo versare la nostra quota di partecipazione per la gestione degli impianti o fare da sponda per reperire risorse (vedi Regione Veneto) veniamo sempre sollecitati, salvo poi dimenticarsi di noi, che siamo la spina dorsale del Nevegal, quando bisogna progettare o discutere il futuro del Colle.Ricordiamo che il Nevegal senza le attività economiche non può esistere. Quindi riteniamo il nostro ruolo fondamentale e imprescindibile su ogni discorso che riguarda il Colle. Visto che ciò non avviene da anni, ci siamo costituiti in un comitato spontaneo degli operatori economici che raggruppano tutte le attività del Nevegal. Tenteremo con tutte le nostre forze di trovare tutte le strategie possibili affinchè questo prezioso e soprattutto nostro territorio, possa continuare a rimanere vivo dando lavoro, sia agli operatori economici che con i propri collaboratori superano le 150 persone, sia a tutti coloro che ne sono innamorati usufruitori quali associazioni sportive della Val Belluna, e dell’intera Regione Veneto.,