di RENATO BONA
Nello stesso Museo sabato 28 racconti animati in giardino per bambini dai 4 ai 7 anni e in Seminario a Belluno (dalle 18, per adulti), curata dal rettore mons. Lise: note e versi “Al tramonto nel chiostro gotico” Il sito diocesano “chiesabellunofeltre” dedica un interessante esaustivo servizio di Giorgio Reolon alla inaugurazione nel Museo diocesano di Feltre (“vivace realtà culturale in collegamento con le comunità parrocchiali”) della mostra sulla “Maestà lignea del Bellunello” con prersentazione – per la prima volta in Italia – dell’importante scultura lignea del tardo Quattrocento: “Madonna in trono con Bambino”, attribuibile al celebre scultore e pittore Andrea di Bortolotto di Foro detto “Bellunello” dalla città natale. La mostra “Sulle tracce di Andrea Bellunello” sarà visitabile fino al prossimo 17 luglio. All’inaugurazione hanno portato i saluti della civica amministrazione l’assessore alla cultura di Feltre, Alessandro Del Bianco, e, per il vescovo Renato Marangoni, monsignor Giorgio Lise, rettore del Seminario Gregoriano di Belluno. Hanno fatto seguito gli interventi di monsignor Giacomo Mazzorana, che del Museo diocesano è il direttore, soffermandosi “sugli aspetti prettamente spiriturali e teologici che l’iconografia della Madonna con Bambino evoca”, ed il proprietario dell’opera, il gallerista Marco Longari, quindi il curatore della mostra nonché coordinatore del comitato scientifico del Museo, Manlio Leo Mezzacasa. Va detto che l’esposizione è stata resa possibile per la generosa disponibilità della Longari Arte di Milano che “ha proprio nella scultura lignea del Medioevo italiano uno dei capitoli più prestigiosi e rappresentativi”. Il pubblico intervenuto a Feltre ha avuto anche la possibilità di ascoltare l’interessante commento degli storici dell’arte Luca Mor, che per primo ha riconosciuto la Madonna del Bellunello presso la collezione Longari, e Serenella Castri, alla quale si deve lo studio più approfondito dell’opera per la quale “l’augurio degli organizzatori è che la Madonna del Bellunello possa rimanere dove è ora esposta”. Ancora Reolon sul Bellunello: “Un ritrovamento che si configura anche come ‘ritorno’ perché l’autore si lega al territorio bellunese nel quale è nato nel 1435 circa. Trasferitosi fin da giovane a San Vito al Tagliamento in Friuli, egli rimarrà tuttavia attaccato alla sua terra, tanto da firmarsi ‘bellunensis’ in un’opera inviata alla scomparsa chiesa di Santa Maria Nova di Belluno nel 1481, così da identificarsi per sempre nel toponimo, come Giovanni Antonio Pordenone o Jacopo Bassano. Sull’opera, tornata recentemente a una più corretta e integra leggibilità grazie al sapiente restauro condotto da Lucio Zambon e Ginevra Pignagnoli, è stata preparata un’agile pubblicazione, la prima di una nuova serie chiamata “Quaderni del Museo Diocesano Belluno Feltre” che, facendo tesoro delle esperienze precedenti, punta a valorizzare e comunicare ulteriormente lo straordinario patrimonio storico-artistico. Il libretto – con testi di Manlio Leo Mezzacasa, Giacomo Mazzorana, Serenella Castri, Lucio Zambon, Ginevra Pignagnoli e Letizia Lonzi – e stampato da DBS con il contributo di Lattebusche, “ha un taglio divulgativo e scientifico insieme e diventa così uno strumento di ricerca e conoscenza non solo per lo studioso ma anche per il semplice visitatore”. La serata di presentazione si è conclusa con un rinfresco offerto dalla Birreria Pedavena. Restiamo al Museo Diocesano Belluno Feltre perchè il sito diocesano annuncia il ritorno di: “Che storia…al Museo!”, un appuntamento che propone racconti animati in giardino per bambini dai 4 ai 7 anni più adulto accompagnatore per sabato 28 maggio alle 10,30, un modo per riscoprire gli spazi del vescovado e trascorrere qualche momento insieme. Viene precisato che l’iniziativa ha posti limitati ed è accessibile su prenotazione: al numero 329-7512121o inviando una mail a [email protected]; in caso di pioggia l’evento verrà annullato. Sempre da “chiesabellunofeltre” apprendiamo anche di una ottima iniziativa del rettore del Seminario gregoriano del capoluogo, monsignor Giorgio Lise il quale – come scrive Maria Giacin – propone, pure per sabato 28, a partire dalle 18 (ingresso libero, si accede dal lato destro della piazzetta antistante la chiesa di san Pietro): note e versi “Al tramonto nel chiostro gotico” e spiega: “Desidero aprire le porte del Seminario per offrire alla cittadinanza un momento di spiritualità, per allentare, almeno un poco e per un po’ di tempo, quella pesante tensione che opprime le nostre anime, in questo momento storico così difficile, annichilite da tanta violenza, perse in una solitudine che disancora da se stessi e dagli altri”. Va detto che monsignor Lise ha coinvolto lo scrittore trevigiano Antonio Chiades e il pianista bellunese Carlo De Battista “per creare momenti di leggerezza e di bellezza artistica in un contesto appartato, raccolto e intriso di storia antica quale è il chiostro gotico del sec. XV, affiancato a quello rinascimentale del sec. XVI. Il nitore delle linee architettoniche e la sobria eleganza del luogo sacro sono esaltati, in questo momento di esplosiva fioritura primaverile, dalle calme tonalità dei riflessi bianco-violacei del glicine ancora in fiore, e dal colore grigio-rosa degli archi e delle colonne levigate che disegnano il perimetro di un prato verde ben curato. Già solo così si avverte un senso di serenità, di ordine, silenzio e stupore che consente di ricostruire interiormente la speranza che l’uomo possa ritrovare se stesso in armonia con l’intero creato”.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre): la scultura di “Bellunello” esposta al Museo diocesano di Feltrre; un momento della prersenmtazione; illustrazione per presentare l’iniziativa per bambini “Che storia…al Museo!”; il chiosgtro del Seminario Gregoriano di Belluno; il rettore, monsignor Giorgio Lise, che lancia l’iniziativa note e versi “Al tramonto nel chiostro gotico”.