BELLUNO È frutto di una collaborazione tra due scuole del capoluogo, il nuovo segno distintivo del Fondo Welfare e Identità Territoriale. «Come frutto di collaborazione è l’attività di questo sodalizio che mette insieme istituzioni, sindacati, terzo settore e mondo civile, nato appositamente per dare un futuro al territorio, partendo dai più giovani». Lo ha detto questa mattina Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno. L’occasione è stata la premiazione del concorso di idee per il logo che da qui in avanti accompagnerà ogni iniziativa e attività del Fondo Welfare. La “gara” era stata lanciata qualche mese fa, indirizzata appositamente agli studenti di terza e quarta superiore, individuati come ideali rappresentanti della lotta allo spopolamento della montagna. «Perché dipende dai giovani, dai loro ideali e dalle loro esigenze, la differenza tra scegliere di restare a vivere e lavorare a Belluno e andare via dalla nostra provincia – ha commentato la presidente del Fondo, Francesca De Biasi -. Per questo abbiamo proposto il concorso, con l’obiettivo di racchiudere in un simbolo le idee e gli obiettivi del Fondo, che nasce con il chiaro intento di contrastare lo spopolamento della montagna bellunese. E devo dire che siamo stati particolarmente colpiti dalla risposta. Abbiamo ricevuto una trentina di elaborati: non è stato facile scegliere il logo vincitore, perché tutti hanno espresso concetti importanti, come solidarietà, attaccamento al territorio, senso di appartenenza. Tant’è vero che abbiamo preparato una mostra: tutti gli elaborati sono esposti nel salone di rappresentanza della Provincia». I loghi pervenuti hanno ricevuto il parere di tutti i componenti del Fondo. I primi cinque sono passati attraverso il voto di una giuria ristretta (composta dal presidente della Provincia, dalla presidente del Fondo, e dal direttore della Dmo Dolomiti). Il lavoro che ha vinto il concorso (e che da oggi rappresenta tutte le attività del Fondo Welfare) è stato realizzato da Federico Borci e Federico De Bona (dell’istituto Segato) e da Nicole Soppelsa (del Calvi), guidati dall’insegnante Carlo Brancale. «Esprime in modo chiaro, immediato ed efficace tutte le caratteristiche richieste – si legge nella motivazione del premio -. Sono rappresentate ottimamente e in modo originale la natura incontaminata della nostra montagna, le persone che la abitano, e la solidarietà che la anima. Il metodo del lettering e lo studio in bianco e nero dimostra inoltre un’ottima conoscenza del marketing pubblicitario per la versatilità e riconoscibilità del logo stesso». «Abbiamo voluto giocare sulla scritta welfare, isolando “we” e “are” – hanno spiegato i vincitori, a cui va un premio di 1.200 euro (600 euro per i ragazzi, 600 per l’Iti Segato) -. Dentro le lettere abbiamo inserito alcuni simboli particolari. Tra cui anche una piantina, segno della rinascita dopo il disastro di Vaia». Oltre al logo vincitore, Provincia e Fondo Welfare hanno voluto assegnare una menzione speciale anche ad altri due elaborati. Al lavoro di Mitja Bof, Giorgia Balzan, Giacomo Curtolo e Caterina Sofia Calabrò (del liceo Dal Piaz di Feltre); e al progetto di Gaia Matraxia, Rachele Pompanin e Rebecca Vlasceanu (del Catullo di Belluno). «Ringrazio vivamente i ragazzi e i loro insegnanti per aver partecipato con grande passione a questo concorso – le parole del presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Abbiamo ricevuto elaborati che denotano un grande impegno e soprattutto un grande attaccamento al nostro territorio. Se vogliamo davvero battere lo spopolamento, dobbiamo partire da qui: dall’entusiasmo che questi giovani hanno saputo trasmetterci». Tutti gli elaborati sono esposti da oggi al secondo piano di Palazzo Piloni. L’esposizione è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 (il martedì e il giovedì anche dalle 14.30 alle 16).