VENEZIA Aumenta la curva dei contagi. Rispetto a marzo il carico di ricoveri è diverso, non c’è più la proporzione ricoveri-terapia intensiva. A marzo 1 su 3 finiva attaccato ai respiratori in gravi condizioni. Oggi il rapporto è di 1 a 9 se rimanesse così sarà fondamentale capire l’evoluzione dei sintomatici. Oggi entrano in terapia intensiva anziani che arrivano dalle case di riposo. Che oggi abbiamo 580 persone ricoverate e 66 in terapia intensiva vuol dire che c’è uno sbarramento pauroso nelle cure. A marzo lo sbarramento non c’era. La nuova ordinanza? Non anticipo nulla ma dico ai cittadini che siamo entrati nella fase che non si scherza più e il naso va messo sotto la mascherina non fuori evitando sorprese.
I NUMERI DEL CONTAGIO 2 192 554 TAMPONI, 1.500.000 TEST RAPIDI, POSITIVI 39590 (1325 IN PIU’ IN 24 ORE), 12068 ATTUALI POSITIVI (+1325), 13676 PERSONE IN ISOLAMENTO (+57), 588 RICOVERATI IN AREA NON CRITICA, 66 TERAPIA INTENSIVA (TERAPIE INVARIATE) 2301 DECESSI 4436 DIMESSI. SINTOMATICI 401 CIOE’ IL 3,32%.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA “Invece che pensare ai mini lockdown si usi la mascherina”.
Zaia anticipa che nel fine settimana ci sarà una nuova ordinanza contro gli assembramenti e restrizioni non da lockdown che serviranno per creare meno contatti tra i cittadini, mentre crescono i contagi alla grande “perchè li cerchiamo”. Oggi riunione con il Governo per il contact traging
Il 29 marzo avevamo raggiunto l’esordio dell’epidemia, 356 persone in terapia intensiva, erano passati 40 giorni dall’inizio, poi la curva è iniziata a crescere con una situazione tranquilla ai primi di maggio. Una tipica curva a campana. Oggi la vediamo crescere, prima metà della campana è da capire dove si posizioneranno le terapie intensive, oggi è una crescita lenta pur con l’impennata di positivi ma si fanno 10 volte più tamponi rispetto a marzo, sono quasi 30mila al giorno. La curva ci dice che sta crescendo ma lentamente, negli ultimi giorni le terapia intensive sono stabili. Non dobbiamo cantare vittoria, il covid ci ha abituato a cambi repentini che è la nostra preoccupazione. Chi è a casa deve essere correttamente informato, non sono nè catastrofista nè l’Alice nel paese delle meraviglia. Come fatto per 140 giorni nella prima fase lo facciamo anche oggi. La storia è sempre quella della doppia curva. Dobbiamo venire fuori da un lungo inverno, in ospedale abbiamo 66 persone in terapia intensiva a 588 ricoverate, c’è pressione in ospedale, siamo preoccupati perché arriverà anche il picco dell’influenza e ci sarà l’allerta per la sovrapposizione delle due patologie. Siamo pronto con l’artiglieria pesante. In magazzino abbiamo disponibilità per otto mesi. Le 1000 terapie intensive per noi sono reali non sulla carta. Siamo sempre nella seconda fascia (fino a 150 terapie intensive) poi nella terza fascia se arriveremo attiveremo 10 ospedali covid (Belluno compreso) che verranno sottratti alle cure ordinarie. Dobbiamo evitare il collasso della sanità in una Regione che eroga 80 mila prestazioni l’anno, 7000 al mese a chi ne ha bisogno. A Gianpaolo Bottacin chiedero’ le statistiche per contagi-abitanti-tampone. Mancano medici pur avendo assunto nfermieri non ci sono medici effetto di una mancata programmazione a livello di università: ne mancano oltre 56 mila in Italia, oltre 1300 nel Veneto. Bisogna fare corsi per medici da impiegare nelle terapie intensive. Noi non abbiamo mai sospeso i tamponi,d’estate non abbiamo fatto meno tamponi, abbiamo continuato anche in casa di riposo e abbiamo trovato sempre tutto pulito poi improvvisamente è tornato il virus. Eppure abbiamo continuato a fare i tamponi ogni 20 giorni. Difficile dire che il contagio è avvenuto in spiaggia. Il coronavirus scompare d’estate per poi tornare con le stagioni fredde. Con 25-30 mila tamponi al giorno noi la nostra parte l’abbiamo fatta.
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