BELLUNO Tiene banco dallo scorso weekend la querelle relativa all’esecuzione dei tamponi rapidi che, secondo recenti accordi nazionali tra la Sisac (Governo) e alcune rappresentanze sindacali, si dovrebbero tenere direttamente negli studi dei medici di famiglia. Solo i sindacati Fimmg e Intesa Sindacale hanno firmato questo accordo; Smi e Snami si sono rifiutati preoccupati, in un momento di profonda criticità e confusione, per la sicurezza e la disorganizzazione, al di là della remunerazione promessa dal Governo. Le nuove disposizioni diventeranno comunque vincolanti per tutti. Il Presidente Zaia si è subito precipitato a comunicare pubblicamente, nella maniera più “pesante”, questa novità, precettando, pena commissioni disciplinari e sanzioni, tutti i medici di famiglia (nonostante non siano dipendenti), impassibile di fronte al diffuso malcontento serpeggiante tra i medici stessi, anche tra quelli delle sigle firmatarie. Malcontento che ha portato molti iscritti Fimmg delle diverse regioni italiane, anche in Veneto, alla protesta del No-Fimmg Day, per restituire la tessera sindacale, stigmatizzando non solo i contenuti dell’accordo, ma anche la “mancata consultazione democratica”. I sindacati non firmatari lamentano quanto non siano state adeguatamente considerate le condizioni in cui i medici lavorano, sia per il rischio di diffusione del contagio nei loro studi o ambulatori, i più non attrezzati per percorsi differenziati e sicuri, sia per la mole di lavoro richiesta, che non si limita solo al tampone, ma introduce una burocrazia pesante e indaginosa. Di fatto si ridurranno ancor di più la disponibilità e le cure per gli altri assistiti. Pare strano che se fino a ieri per un sospetto COVID fosse vietato l’accesso allo studio del proprio medico, i medici di assistenza primaria ora possano eseguire i tamponi rapidi antigenici a soggetti tra i quali (inesorabilmente) si verranno a trovare potenziali infetti. Il fatto che la maggior parte degli studi medici non sia in ospedali o centri di sanità pubblica, ma in sedi residenziali, come condomini o abitazioni private, contribuisce a far crescere dubbi su una manovra che, a detta dei sindacati, serve più a sgravare l’inefficienza pubblica che non a contrastare la diffusione dei contagi. Sbotta con irritata ironia Vincenzo Miglietta, ex presidente dello SMI-Sindacato Medici Italiani, che in una lettera alla Regione (di cui rendiamo conto in altra parte) ringrazia Zaia per aver trasformato i medici di famiglia in “Sherlock Holmes di famiglia”; “li rintracceremo tutti – continua Miglietta – e li vaccineremo con la destra tamponandoli con la sinistra per ottimizzare la produttività, simultaneamente, con gli auricolari, ci adopereremo nelle chiamate ai contagiati, facendo sorveglianza e triage ai malati positivi, e ricercando conviventi, parenti, amici e colleghi!”. “Finalmente lavoreremo un po’ anche noi, medici di famiglia!”. Chiosa decisa la segretaria SMI del Veneto Liliana Lora: “Ci dispiace di leggere annunci roboanti sulla precettazione; ci sentiamo pedine da posizionare per coprire le inefficienze generate dalla riduzione di personale dipendente e dei posti letto; avremmo preferito più attenzione alla proposta delle medicine integrate sul territorio che sarebbero state in grado di svolgere benissimo il ruolo di integrazione con i servizi di prevenzione. Non siamo contrari ma avremo voluto discutere sulla sicurezza nostra e dei nostri assistiti, in assenza di mezzi e di strutture idonee”. Nelle prossime ore si attendono nuove posizioni ufficiali contro la precettazione, ben poco gradita dal popolo dei medici di famiglia, dallo stato di agitazione sindacale fino ai ricorsi legali.
LA LETTERA, Vincenzo Miglietta Medico di Assistenza Primaria Bassano
Buongiorno, chiedo scusa sa la disturbo di domenica. Dottoressa Cristina Ghiotto, con la circolare di Zaia il medico di famiglia cambia nome, ruolo funzione e compiti. Una rivoluzione epocale, quello che non si è riusciti a fare a livello nazionale, l’ha fatta Zaia con una circolare: Sherlock Holmes di famiglia!!! La Regione tramite le nostre softwarehouse ci manda notifica immediata del positivo! Appena ci arriva il Biiip, ci mettiamo subito all’opera con la nostra megagalattica centrale operativa personale (ce l’ha data, giusto?) alla ricerca del positivo, dei conviventi, dei parenti, degli amici, dei colleghi e via cantando. Buon lavoro Sherlock Holmes! Dopodiché rintracceremo tutti (e sicuramente saranno tutti) i soggetti virulenti, possiamo vaccinarli con la destra e tamponarli con la sinistra giusto per ottimizzare la produttività; ancora meglio se simultaneamente potendo noi usare gli auricolari, ci adoperiamo nelle chiamate ai vari contagiati e faremo ben bene la sorveglianza e il triage ai malati positivi; beh, anche ai fragili cronici già che ci siamo. Ecco, tutto qua. No, ho dimenticato le persone che nel frattempo comunque si ammalano (ma per queste, come diceva Giorgetti, c’è dottor Google). Così finalmente lavoreremo un po’ anche noi medici di famiglia, no? Cosa dice! Ho dimenticato qualcosa? Attendo indicazioni operative per fare tutto ciò! Le chiedo una cortesia, Io non ho la possibilità di girare questo messaggio a Luca, potrebbe farmi la cortesia di farlo Lei? La ringrazio in anticipo!