di RENATO BONA
Conservo gelosamente nella biblioteca di famiglia una pubblicazione senza titolo (trenta pagine, su idea di Gianlugi Secco, impostazione grafica de I Belumat, marchi: Claudio Nevyel, stampa della Grafiche Antiga di Crocetta del Montello) che fu realizzata con il patrocinio dei Comuni di Belluno, Longarone e Ponte nelle Alpi, delle Comunità montane di Belluno e del Basso Cadore Longaronese Zoldano nonché dell’Azienda di promozione turistica delle Prealpi Dolomiti Bellunesi. Oltre alla copertina, venne dedicato largo spazio alla manifestazione internazionale realizzata nel mese di giugno di trentatré anni fa “Belluno 1989 Europa in Zattera” con la preziosa collaborazione della “Fameia dei Zater e Menadas del Piave”, associazione culturale costituita nel 1983 (con lo statuto ricavato dal più antico della Corporazione degli Zattieri del Piave, approvato dal Doge Sebastiano Barbarigo il 3 agosto 1492, giorno della partenza di Cristoforo Colombo dal porto di Palos alla scoperta dell’America). Vi parteciparono le delegazioni di otto associazioni di sei nazioni, discesa con tre zattere a tre copule da Ponte nelle Alpi a Trichiana.La pubblicazione si apre con il servizio a cura della Comunità montana Bellunese: “Belluno: piccola storia” cui segue quello dedicato ad “Europa in Zattera 1989” con Giuseppe De Vecchi che sviluppava l’argomento “La Piave fiume antico” e di seguito, su consulenza di Cesare Enzo Losso, illustrava “La Menada” ed il successivo (stesso consulente) “Costruzione della zattera” e di seguito, da un racconto di Cesare Cozzi “Viaggio in Zattera” articolato in due tappe. Toccava poi a Gianluigi Secco con il capitolo “Ex voto sul Fiume”, a Bartolomeo Zanenga con “Sulla Piave con Pierio Valeriano”, alla “Fameja dei Zater e Menadas” di Codissago con “Il Museo degli Zattieri. Conclusione con il servizio curato da Gianluigi Secco su “Mostra: Maschere e Riti” a proposito della rassegna (a Palazzo Crepadona dal 14 gennaio al 5 marzo 1989, poi ospitata dall’8 luglio al 27 agosto a Cencenighe Agordino a cura della Comunità Montana Agordina, prima di approdare a Venezia per il Carnevale del 1990), ed un commento di Giorgio Segato alla mostra di opere di Paolo Cavinato, ospitata alla Crepadona. Nell’occasione, graditi ed ospitati nella pubblicazione furono gli interventi di autorità locali: il sindaco di Belluno Giovanni Crema a proposito del raduno ebbe ad evidenziare l’impegno della civica amministrazione della “Citta del Piave” per “sostenere e salvaguardare un patrimonio culturale consolidatosi nella storia della Città e della Provincia, che rappresenta un punto qualificante di quella ‘civiltà alpina’ oggi oggetto di tanta attenzione per i suoi esemplari contenuti umani e sociali”; il presidente della Comunità montana Bellunese, Luigi Reolon definì Zattieri e Menadas “uomini che hanno aperto strade, sull’acqua, di conoscenza e di amicizia non solo sulla Piave ma per l’intero mondo fluviale europeo… legati dall’elemento naturale al di là del confine di stato o di lingua… che hanno voluto bene a questa loro pur dura necessità, temerari ed incoscienti precursori dell’Europa unita”;il sindaco di Ponte nelle Alpi, Giovanni Bortot ricordò fra l’altro che “Il ‘Caricatore di Rai di Cadola’ e il porto di Capo di Ponte erano punti importanti di lavoro per ‘ligadori’ e zattieri della nostra zona”; a suo avviso la manifestazione “assume grande rilievo anche per la partecipazione degli ospiti di altre Nazioni europee la cui storia ha avuto molte analogie con la nostra… e concorrerà a consolidare e rendere più stretti i vincoli di amicizia e di fraternità fra i popoli di queste Nazioni amiche”; il sindaco di Castellavazzo, Valerio Zanne orgogliosamente sottolineò che gli abitanti di Codissago nel tempo della ricostruzione che seguì la sciagura del Vajont, si proposero di ridare concreta evidenza anche a simboli tipo le possenti figure in pietra di Villa Malcolm, tra Castellavazzo e Codissago, opera dello scultore veneziano Urbano Nono e con tenace lavoro avviarono ricerche, studi, raccolte di materiali e testimonianze a cui oggi è possibile accedere nel Museo etnografico degli Zattieri in Codissago; il presidente della Comunità montana Basso Cadore Longaronese Zoldano, Giovanni Boni. ribadì che l’ente da lui presieduto è sempre stato sensibile al profondo legame esistente tra le proprie montagne ed il fiume, ed ha operato con mostre e manifestazioni “per la riscoperta dei più radicati valori culturali e tradizionali, partendo dalla prima ‘menada’ del 1982 fino alla mostra ‘Dai Monti alla Laguna’ del 1988”; infine il sindaco di Longarone, Gioacchino Bratti espresse soddisfazione per il rinnovarsi nelle acque del Piave del “significativo appuntamento degli Zattieri d’Europa, uniti da un comune passato di nobili tradizioni ed ora anche da un sincero spirito di fratellanza che incontri come questo contribuiscono a rendere sempre più saldo e cordiale” ed in chiusura, rinnovava ai promotori dell’iniziativa la gratitudine, ed il plauso ai protagonisti tutti.
NELLE FOTO: la copertina della pubblicazione ideata da Gianluigi Secco; discesa a valle di una zattera (foto Charles); Codice Paulini1608: Belluno ed i torrenti Ardo e Maè; un tratto della Piave sempre dal Codice Paulini; zattieri impegnati nella “menada” ovvero la fluitazione dei tronchi lungo la Piave; il simbolo del Museo etnografico degli Zattieri del Piave.
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