di RENATO BONA
Con la seconda parte della “visita” alla frazione Zenich di Rivamonte si conclude il nostro “viaggio” in un angolo speciale della terra agordina, sempre accompagnati, si fa per dire, dal libro “Una finestra su Riva” dato alle stampe con la tipografia Castaldi di Agordo nell’ottobre 2013 dal Club Unesco Agordino presieduto da Giuliano Laveder il quale si era assicurato l’ambito patrocinio di Ficlu, la Federazione italiana club e centri Unesco e membro della Federazione mondiale. Lo scopo dell’iniziativa editoriale, come ben sottolinea il giornalista Sergio Tazzer (origini proprio di Rivamonte) in presentazione, era quello, perfettamente centrato, “di dare il senso di un momento, di tanti momenti della vita che a ‘Riva’ di storia ne ha molta, in gran parte ancora da scrivere…”. La carrellata fotografica (con coordinamento didascalico di cui si è diligentemente occupata Emilia Sommariva) si apre con l’immagine “Zenich – anni ‘45-’50 Alimentari” che ci propone: “Amelia Mottes all’arrivo dei generi alimentari di prima necessità trasportati con cavallo”. Per la cronaca: Maria Rosa Da Ronch e il marito Giovanni Conedera sono stati gli ultimi negozianti, l’attività è cessata nel 1990”. Andando avanti ecco l’immagine riservata a: “Zenich – primi anni ’60. Bar della Rosina (de la Chéca), da sinistra: Renzo Da Costa, Giovanni Benvegnù, Luigi Da Ronch (Palùch), Attilio Da Costa, Giorgio Del Din, Natale Da Ronch ed Ettore Schena”. Segue: “Zenich – anni ’60. Osteria di Antonietta Fossen e Bruno Dorigo”. Per la cronaca: la chiusura è avvenuta nella prima metà degli anni ’70. Tocca ora alla foto di “Zenich anni ‘80” che ci mostra “Cesarino Del Din (Cèce) mentre fa la scòta al casèlo di Zenich. Il Cèce ha fatto formaggio fino al 1993”. Foto ricordo per i coniugi Amelia e Vittorio Del Din. Cronaca: Su questo spiazzo a partire dal 1965 sono iniziati i lavori di costruzione della nuova chiesa”. Indietro negli anni per la foto di: “Zenich sul Col de le Cagne – anni ‘30” che ci propone: davanti sulla sinistra Giovanni Del Din e Cesarino Del Din; dietro si riconoscono: Giorgio Sommariva, Marcellina Del Din e Giovanni Del Din (Mòro) e, sullo sfondo: il nonno Giorgio Sommariva. Un bel gruppo sotto il titolo “Zenich anni ‘50”; si tratta della famiglia dei Mosena. Cronaca: nel 1944 gli abitanti della frazione erano 203 con 59 nuclei familiari. E veniamo a: “Piazza di Zenich – anni ’60”: da sinistra ecco Innocentina Schena, Angelo Del Din, Giusto Fossen, Francesco Del Din e Antonio Del Din (Bèo); i bambini, da sinistra: Iva Schena, Nerina Fossen, Claudio, Mirella e Assunta Mottes. Nell’immagine si intravede sulla destra la chiesa ancora con il tetto in scandole. E siamo arrivati nella “Piazza Zenich – anni ’50” e leggiamo: “Cerimonia religiosa all’esterno della chiesetta dedicata alla Madonna della Salute, costruita nella seconda metà del ‘600. La chiesa non poteva contenere tutti i fedeli, così la cerimonia si svolgeva a volte all’esterno. Altra occasione solenne era la messa nel giorno di San Valentino. Nella chiesa di Zenich si tenevano le esequie degli sfortunati minatori deceduti sul lavoro. Vicino alla chiesa sorgeva il ‘palazzo reale’ dove, si dice, soggiornavano dei signori provenienti da Venezia e legati all’attività della miniera: avevano scelto Zenich come residenza perché ritenevano questa località più salubre di Valle Imperina, dove i fumi di combustione rendevano l’aria poco respirabile”. Ci avviamo a conclusione di quest’ultima tappa e proponiamo la panoramica sotto il titolo: “Scuole di Zenich – primi anni ‘30” con questa didascalia: “Alunni di Sót i Théi”: la scuola è stata inaugurata, assieme alla sede dei Tos, il 19 settembre 1909. Negli anni ’30 era in funzione anche la scuola serale in entrambe le sedi di Zenich e Tos, per i giovani che avevano superato i 14 anni di età e che desideravano completare gli studi. La tassa di iscrizione era di lire 10”. Ancora scuola: “Zenich – 1957” e dicitura che spiega: “L’edificio scolastico fu costruito dalla ditta Schena Cleto nella zona dove un tempo si trovava la ‘masón dei Fàure’. Nella foto: la classe dell’insegnante Silvana Landi di Lucca. Da sinistra: Paola Da Costa, Antonio Cadorin, Anna Del Din, Ines Schena, Maria Teresa Mottes, Monica Pilat e Gianpietro Selle (Mosèra). Sotto il titolo “Zenich – anni ‘50” la foto del negozio di alimentari e macelleria della Bèpa (Giuseppina Palmira Zasso), aperto nel 1946 e chiuso nel 1978. Torniamo a fine anni ’40 con: “Corteo funebre partito alle Lonie per giungere a piedi al cimitero di Rivamonte”. Per la cronaca: Negli anni ’40 fu realizzato l’allacciamento della strada principale con quella della frazione di Zenich; gli studi del tracciato più consono erano iniziati nel 1939, dopo una petizione della popolazione del 1934. La petizione fu motivata dal fatto che la strada che portava al centro non risultava transitabile per i carri e le automobili, ma soprattutto per il transito dell’autopompa in caso di incendio nel villaggio, grande preoccupazione questa della popolazione”. Ed ora tocca alla fotografia dal titolo: “Scuola di Zenich 1951-‘52” con questa didascalia: “Trasporto della legna per periodo invernale: ogni aula era dotata di stufa e alle famiglie veniva chiesto di portare del legname per riscaldare le classi. Si riconoscono alcuni alunni: Emilia Fossen, Annamaria Da Ronch, Amabile Xaiz, Felice Conedera, Antonia Mottes, Giusto Mottes, Fiorella Schena, Franco Schena, Mario Fossen (Nici), Luciano Conedera (Pantegón) e Lino Del Din (Céch). Una coppia di anziane ripresa, anni 1966-’67, fuori dalla “chiesa di Zenich al termine della funzione. In primo piano Maria Domenica Gnech (Bia) e Rosa Schena (dei Perère), a destra si intravede Maria Miana con la figlia Giuseppina Bonorato e, sullo sfondo, la Mùthola di Conedera con Amelia Xaiz”. Largo alle nuove generazioni avremmo titolato noi per l’immagine (Zenich anni ’50) di “Marisa Del Din con la nipote Rosanna Angoletta. Cronaca: nella parte bassa della frazione, non molto lontano da qui, c’era la località Al Forn, cosi detta perché un tempo esisteva proprio un forno”.