BELLUNO I bandi e le iniziative a sostegno delle aree montane ignorano ed escludono quelle che ricadono nei centri maggiori come Belluno città. L’ultimo esempio – già noto al Comelico e a tre Comuni Agordini – le Zone Logistiche Semplificate, che riconoscono agevolazioni ai Comuni che soffrono lo spopolamento. In questa casistica non rientrano le piccole frazioni del comprensorio alpino come Ronce, Nevegal, Valmorel, Signa, Stabie, Spert, giusto per fare qualche esempio. Sotto i 600 metri di quota tra l’altro nelle periferie dei Comuni più grossi, le richieste di sostegno di Stato sono ignorate e i Comuni non hanno più soldi. Belluno Alpina per voce del presidente Gimmy Dal Farra alza la voce “È inutile parlare di uguaglianza sociale quando si discriminano i territori: oggi c’è una vasta area prealpina che soffre. Serve un cambio di passo e una maggiore rappresentanza territoriale: con le sole parole, e senza fatti concreti, il territorio non si valorizza né tantomeno si salva”. Il Presidente di Belluno Alpina invita ad ascoltare la popolazione, soprattutto delle frazioni tra le esigenze del territorio. “Ma deve anche finire – continua Dal Farra – la discriminazione tra realtà montane. Serve uno sguardo e una progettazione d’insieme per mantenere le persone sul posto, e sono necessarie risorse adeguate per realizzare questi progetti”. Immancabile e opportuno il riferimento al progetto antispopolamento Ronce 2020 che guarda alla viabilità, trasporto pubblico a chiamata, occasioni di ritrovo e confronto, una sede di coordinamento e educazione ambientale già proposto alle ex scuole di Ronce.
MM
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